15.5.13

Lombardia, i consiglieri si tagliano lo stipendio ma si aumentano i rimborsi: prenderanno quanto prima

Lombardia: «No ai bonus travestiti da rimborso spese». E i grillini lasciano per protesta la commissione     (sole24ore)

Come c'era da aspettarsi il M5S esce dalla commissione presieduta da Massimo Garavaglia, costituita per presentare una proposta di legge bipartisan quale risposta al decreto Monti sui tagli alla politica (dl 213, 2012). Il motivo del loro abbandono del gruppo di lavoro sui costi della politica locale è il "ritocchino" sui rimborsi, 4500 euro netti al mese a forfait quindi senza rendiconti e giustificativi. Per il M5S si tratta di un vero e proprio "bonus travestito da rimborso spese"* ideato allo scopo di "discostarsi il meno possibile dai trattamenti percepiti fino ad oggi sfruttando i margini di manovra concessi dai provvedimenti, così come accaduto in altre Regioni".
Con l'introduzione del "rimbonus" verrebbero aggirate le indicazioni del decreto anti-sprechi Monti ossia di uniformarsi agli standard retributivi della Regione più virtuosa, per quanto riguarda il trattamento dei consiglieri regionali è l'Emilia Romagna. La controproposta del M5S fissa un tetto massimo di stipendio (5000 euro lordi anziché 6600 ) a cui si potrebbero aggiungere un'eventuale quota massima di 3000 euro al posto del ritocco di 4500, per rimborsi a spese chiaramente documentate, e non a forfait. Ha già espresso la propria contrarietà sulla scelta poco collaborativa dei grillini il presidente del parlamentino lombardo Raffaele Cattaneo che ha parlato di "immaturità istituzionale" Ha poi aggiunto che il gruppo di lavoro presieduto da Garavaglia " continuerà il proprio lavoro con o senza il M5S e che in ogni caso una proposta di legge verrà portata in aula a Giugno per l'approvazione più ampia possibile."
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L'arte dei tagli dei costi della politica locale rischia di trasformarsi in un gioco illusionistico: da una parte si interviene sulle indennità degli ottanta consiglieri regionali lombardi e dall'altra si compensa e si ricompensa il taglio aumentando ad hoc i rimborsi spese, che potrebbero così passare a 4500 euro netti al mese. Sarebbe l'effetto di una proposta di legge ideata come risposta ai tagli previsti dalla legge 213 del 2012 del Governo Monti, dopo i noti casi alla Fiorito er Batman. Qualora fosse approvata la proposta di legge (targata Pd, Pdl, Lega) elaborata da un gruppo di lavoro coordinato dall'assessore al Bilancio, Massimo Garavaglia, un consigliere continuerà a prendere poco meno di 9000 euro al mese.
La nuova proposta di legge sui compensi in Regione di fatto è la risposta locale al governo Monti, intervenuto per porre rimedio e fissare dei limiti ai costi fuori controllo dei consiglieri regionali. In base al testo della proposta bipartisan, ricusata dal M5S, le indennità di carica dei consiglieri regionali saranno effettivamente riviste e ridotte da 8500 (lorde) a 6600 (lorde) come da decreto Monti.
Tuttavia è prevista la possibilità di un ritocco dei rimborsi spese per esercizio del mandato: potrebbero passare dagli attuali 2800 circa ai probabili 4500 euro netti a forfait, per chi risiede a Milano, mentre per i pendolari delle province più disparate potrebbero superare ben oltre i 6000 euro ( per vitto, alloggio e trasporti). Così nonostante i tagli un semplice consigliere continuerà a percepire quel che percepiva prima dell'intervento sui costi della politica: ossia ben oltre quei "vituperati" 6000 euro che tanto fecero preoccupare l'ex assessore ai Trasporti Raffaele Cattaneo, poi diventato Presidente del Consiglio regionale lombardo. Per quanto riguarda le alte gerarchie regionali la proposta della giunta prevede delle indennità di funzione che vanno ad aggiungersi ai 9000 euro "scarsi" di base: per il presidente Regione, presidente del Consiglio e a scalare per le altre cariche, si tratterebbe di 2700 euro circa. Come detto da questa proposta bipartisan si è sfilato il M5S che propone un tetto massimo di stipendio ( 5000 euro lordi) a cui si potrebbero aggiungere un'eventuale quota massima di 3000 euro per rimborsi e varie spese documentate, quindi non si parla di forfait. Per il M5S le indennità di funzione sono più basse: per i presidenti di giunta e consiglio sarebbero 1800 euro circa. Altra sforbiciata paventata è sul numero dei consiglieri: per il M5S dovrebbero passare dagli attuali 80 agli auspicati 50.
Lunedì torna a riunirsi al Pirellone il gruppo di lavoro coordinato dall'assessore Garavaglia per mettere a punto la proposta di "controriforma" relativo ai tagli dei costi della politica: un punto resta fermo che comunque il compenso regionale no può superare il totale mensile di 11100 euro lordi onnicomprensivi, estendibili fino a 13800 con indennità di funzione, come previsto dalla legge nazionale.     
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Da segnalare anche da Il Giorno - Pavia:
A ogni consigliere 16.300 euro per un mese e mezzo sui banchi del Pirellone

Se i disoccupati pavesi nel 2012 sono aumentati del 20,5% rispetto all’anno precedente e sono saliti del 9,6% i lavoratori in mobilità, la politica sembra non conoscere crisi. Basta guardare gli importi percepiti dai consiglieri regionali per un mese e mezzo di impegno al Pirellone: oltre 21mila euro lordi, che al netto delle trattenute di 4mila euro arrivano a 16.384. Cifre decisamente superiori a quanto accade in altri Paesi europei.
In Francia, per esempio, l’indennità percepita da un consigliere regionale va da 1.500 a 2.600 euro. In Germania i consiglieri dei Lander percepiscono indennità che vanno dai 2.280 euro mensili di Amburgo ai 9.500 di Renania settentrionale e Vestfalia: la media è 4.500 euro, più o meno la metà degli stipendi dei consiglieri regionali italiani. E una cifra decisamente superiore a quella percepita dai rappresentanti dei Cantoni svizzeri che hanno competenze ben superiori rispetto a quelle dei “colleghi” italiani, ma non percepiscono un franco perché la politica non è considerata una professione. Da oggi, più o meno al centro di questo variegato panorama si collocano i nove consiglieri lombardi del Movimento 5 Stelle che hanno deciso di restituire alla Regione complessivamente oltre 100mila euro. Secondo quanto ha fatto la pavese Iolanda Nanni, l’indennità percepita per il primo mese e mezzo di attività (dal 17 marzo al 30 aprile) è pari a 16.384,76 euro, senza contare le indennità di funzione (per i membri dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale, i presidenti delle commissioni, eccetera).
Di questa somma, rispettando l’impegno preso in campagna elettorale, i consiglieri tratterranno 5mila euro lordi mensili e i rimborsi per le spese effettivamente sostenute; tutto il resto lo destineranno a un fondo di sostegno per le piccole imprese della Lombardia. Nel caso della Nanni, per il mese di marzo riceverà 1.734,84 euro più 84,25 euro di spese. Per aprile la busta paga virtuale dei grillini è 3.394,16 euro, con nota spese di 233,27. Totale da bonificare: 5.446.52, con un rimborso alla Regione di 10.921,33 euro (il 66,66% della somma erogata).
«Finché non sarà data la possibilità concreta di restituirli, i fondi non percepiti saranno depositati in conti correnti di Banca Etica, appositamente aperti — promettono i consiglieri M5S —. Aspettiamo di vedere se e quali consiglieri dei vari partiti ci seguiranno mostrando solidarietà con le piccole aziende che vivono un momento difficile». Dalla Regione replicano: «La busta paga non comprende le trattenute da addizionali regionale e comunale che verranno applicate successivamente. I consiglieri regionali appena insediatisi hanno istituito un gruppo di lavoro di riforma sui costi della politica che attuerà entro giugno una riduzione consistente dello stipendio che passerà a circa 6.500 euro netti, attualmente lo stipendio mensile è di circa 8.500 euro».



1 commento:

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