20.5.13

Italia, metà della ricchezza nazionale in mano al dieci per cento delle famiglie

Studio della Fisac-Cgil (corriere.it)

Dallo studio emerge un rapporto di 1 a 163 tra la retribuzione media di un lavoratore dipendente e quello dei top manager

Cresce la forbice delle disuguaglianze sociali. Il 10% delle famiglie italiane detiene poco meno della metà (47%) della ricchezza totale. Il resto (53%) è suddiviso tra il 90% delle famiglie. Emerge da un'analisi sui salari 2012 della Fisac Cgil. Inoltre, segnala lo studio, il rapporto sproporzionato tra il compenso di un lavoratore dipendente e quello di un top manager.
I SALARI - «Una forbice che cresce, allargando senza freni le diseguaglianze, producendo un rapporto di 1 a 163 tra la retribuzione media di un lavoratore dipendente (pari a 26 mila euro lordi) e il compenso, sempre medio, degli amministratori delegati e dei top manager (pari a 4,326 milioni)». Questo emerge dal rapporto sui salari 2012 presentato oggi dal segretario generale della Fisac, Agostino Megale. Per il leader della categoria del credito della Cgil, i numeri del rapporto sottendono «un distacco enorme che richiede subito una legge che imponga un tetto alle retribuzioni dei top manager». «In questi sei anni di crisi il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni -osserva Megale- si è più che dimezzato mentre non hanno subito alcuna flessione i compensi dei top manager, così come nessuna incidenza ha subito quel 10% di famiglie più ricche, determinando e incrementando la vera forbice delle diseguaglianze».
TETTO ALLE RETRIBUZIONI - Megale propone «di realizzare unitariamente, non solo nella categoria del credito, il lancio di un disegno di legge di iniziativa popolare, accompagnato dalla raccolta di centinaia di migliaia di firme» e contestualmente sollecita «la presentazione da parte del centrosinistra della legge di iniziativa parlamentare per porre un tetto alle retribuzioni nel rapporto uno a venti, immaginando che in tempi di difficoltà come questo le quote eccedenti di compensi dei top manager possano essere versate - conclude - in un fondo di solidarietà per favorire un piano di occupazione per i giovani».

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